Lanciata nell’estate del 2016, Bravolinks è stata una PTC gestita interamente da una società italiana, la Infotech Ventures s.r.l., che peraltro già proprietaria anche del network di affiliazione PRclick.

Il fatto di essere completamente in italiano, e di accettare solo utenti provenienti dall’Italia, differenziava questa PTC dalle sue concorrenti, dal momento che proponeva annunci mirati per il nostro paese e rappresentava quindi una novità anche per gli inserzionisti, che in teoria sarebbero stati più incentivati nell’investire in pubblicità avente come target il mercato nazionale.

Altra caratteristica che distingueva in positivo Bravolinks era quella di presentare un potenziale guadagno nettamente superiore a quello delle altre PTC, dal momento che era presente un gran numero di annunci, per un introito minimo di almeno 0,50€ giornalieri, che in alcune giornate potevano anche essere superiori. Gli annunci avevano un valore relativamente alto, trattandosi di una PTC, e andavano da 0,005€ per i cosiddetti “Micro Ads”, che avevano un tempo di visualizzazione inferiore (circa 15 secondi), ai 0,0105€ corrisposti per gli annunci “Sponsor”, che dovevano essere visualizzati per un tempo di 30 secondi. Quando l’apposita barra con il tempo di visualizzazione giungeva al termine, compariva un codice di controllo che chiedeva di individuare l’immagine capovolta in un insieme di 6 possibili scelte, operazione piuttosto semplice ed intuitiva. L’elevato numero di annunci comportava come conseguenza il fatto di dover dedicare più tempo a questa PTC rispetto alle sue concorrenti, stimabile in almeno 20 minuti al giorno, cosa che però era compensata dalla redditività maggiore.

Occorreva prestare attenzione alla presenza, tra i vari links, di uno speciale link antifrode (comunque ben visibile, impossibile scambiarlo per un annuncio normale), che se cliccato comportava la chiusura immediata dell’account. Questa misura di sicurezza si rendeva necessaria per contrastare il fenomeno dei click automatici, generati mediante alcuni programmi appositi per automatizzare la visione degli annunci senza essere fisicamente al computer.

Il payout di Bravolinks (i pagamenti venivano inviati mediante PayPal entro 2 giorni dalla richiesta) era veramente molto alto, fissato a ben 30 75 euro, che erano raggiungibili in un periodo di 5 mesi circa, senza considerare il possibile maggior guadagno dato dal sistema dei referral che, come in ogni PTC, è presente anche in questa, ed offre una provvigione del 10% sugli introiti dei propri subaffiliati diretti.

Era inserita una limitazione, realizzata allo scopo di mantenere attivi gli utenti, che consentiva di guadagnare dai propri referral solo se il giorno precedente si fossero effettuati almeno 15 clicks (niente di particolarmente fastidioso, considerando l’alto numero di annunci presente).

Servizi a pagamento

Analogamente ad altre PTC, anche Bravolinks permetteva di affittare referral, pagandoli 0,80€ ciascuno per un periodo di 30 giorni, rinnovabile (con alcuni sconti a seconda della durata del rinnovo) alla scadenza. I referral potevano essere anche acquistati definitivamente, invece di essere affittati, al prezzo di 2€ ciascuno, ed a questo punto erano assimilati esattamente ai ref diretti. Se un ref fosse risultato inattivo per molto tempo, era data la possibilità di “riciclarlo”, ossia sostituirlo con un altro mantenendone la scadenza, al prezzo di 0,50€.

I referral da acquistare o noleggiare non erano sempre disponibili, questo a causa del fatto che potevano non essercene di nuovi all’interno del sistema, quindi occorreva controllare spesso la pagina relativa per verificare se è possibile effettuare l’operazione.

Anche su Bravolinks era inoltre venduta una particolare membership a pagamento, denominata PREMIUM, che garantiva alcuni benefici in cambio di un esborso di 29€ ogni 3 mesi.

Vediamo nel dettaglio quali erano le features garantite dall’upgrade:

  • Raddoppio del guadagno proveniente da ogni singolo click, dunque gli “sponsor” valevano 0,021€, gli “standard” 0,02€ ed i “micro ads” 0,01€.
  • Raddoppio delle commissioni relative ai referrals, che passavano dal 10 al 20%.

 

Questo era l'elenco di pro e contro di Bravolinks, basato sulle nostre impressioni scritte nell'anno 2016.

PRO

  • Numero di annunci elevato, possibilità di guadagno superiore alla media delle altre PTC.
  • Sito completamente in italiano, gestito da un’azienda con regolare partita IVA e proprietaria anche di un noto network di affiliazione.
  • Possibilità di iscrizione solo per utenti provenienti dall’Italia, cosa che potenzialmente molto interessante per inserzionisti nazionali, diversamente del normale e poco qualificato traffico derivante dal mercato delle PTC.
  • Nessuna evidenza, al momento della prima scrittura della recensione, di disguidi con i pagamenti, che avvenivano regolarmente entro 2 giorni dalla richiesta, come testimoniato da diverse prove presenti sui forum del settore.
  • Disponibilità non sempre garantita di referral da affittare o comperare, cosa che lasciava supporre che si trattasse di persone reali e non di un sistema di bot automatizzato.

CONTRO

  • Soglia di Payout troppo alta, soprattutto dopo l'innalzamento a 75 euro.
  • Affidabilità a lungo termine incerta, in particolare alcuni sospetti si concentravano sulla sostenibilità della PTC stessa, dal momento che essa offriva una membership che potenzialmente poteva permettere agli utenti di guadagnare più di quanto spendessero, nonché dal fatto che offriva una remunerazione piuttosto alta.

In conclusione Bravolinks è stato un esperimento interessante, la cui durata nel tempo è stata però molto limitata, soprattutto a causa della decisione di Paypal di bloccare l'account alla società, nel novembre 2016, analogamente a quanto fatto con tutto il mercato delle PTC. L'attività è proseguita per qualche altro mese con processori di pagamento alternativi, ma sono iniziati diversi problemi legati al fatto che la maggior parte degli utenti preferiva utilizzare Paypal, ed il traffico generato si è ridotto notevolmente, mandando il sistema in crisi.
Il sito è stato purtroppo chiuso nell'autunno del 2017, come avevamo già fatto notare nell'analisi dei pro e contro probabilmente la remunerazione offerta era troppo alta ed il progetto non è risultato essere sostenibile.